Venerdì, 13 Settembre 2024 |
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ID. SEP. Ludi Romani o Magni |
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A.U.C. MMDCCLXXVII |
Rubrica a cura di Manuela Ferrari
Recensioni dei testi alla base della formazione scientifica archeologica e dei volumi più utilizzati dagli addetti ai lavori, ma meno noti agli altri. Un modo per illustrare il mondo antico e le metodologie di approccio ad esso nel modo più esauriente possibile, completando le singole recensioni con cenni biografici sugli autori.
Ancora oggi, seppur datato, “La tecnica edilizia romana con particolare riguardo a Roma e Lazio” si pone come testo fondamentale per lo studio dell’architettura e dell’archeo- logia romana. Questa opera è costituita da due volumi: il primo con il testo scritto e 151 figure; il secondo di tavole con 210 figure.
Un manuale di architettura dettagliato e completo utile per lo studio e la comprensione di tale argomento attraverso gli autori antichi.
Un'opera che riassume tutte le conoscenze sull'archeologia del Suburbio di Roma ai primi del Novecento.
Nelle sue pagine sono racchiusi i principi fondamentali della stratigrafia archeologica e, ad oggi, continua ad essere il manuale di riferimento per gli studenti che si avvicinano a questa disciplina.
Un’importante volume per conoscere a pieno la pittura romana in tutti i suoi aspetti, non tralasciando le influenze che l’hanno caratterizzata.
Un interessante opera sulla struttura ossea umana, sui metodi di riconoscimento e sull'utilità dell’antropologia in campo archeologico. Un breve trattato estremamente utile non solo agli archeologici che si trovano a scavare una sepoltura, ma anche a chi, da semplice appassionato, ne vuole sapere di più.
Un testo essenziale per chi desidera conoscere le diverse sfaccettature che costituiscono l'essenza dell'uomo romano.
L’arte romana analizzata e interpretata in base al suo significato originale e storico, come un sistema semantico creato per la comunicazione di massa nell’impero romano.
L'opera di cartografia per eccellenza su Roma antica, che riunisce su pianta tutte le conoscenze, gli studi e le scoperte archeologiche della città fino alla fine del XIX.
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Vivamus, mea Lesbia, atque amemus.
(Viviamo, mia Lesbia, e amiamo.)
Gaio Valerio Catullo, V, 1