La Donna Romana.
F. Cenerici
Ed. Il Mulino
Bologna 2009
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Un’opera notevole che mette a confronto i vari modelli di donna tipici della società romana analizzati da diversi punti di vista e che è fondamentale per chi vuole avere una visione a 360° della figura femminile
Il volume “La donna romana” è opera della prof.ssa Francesca Cenerini, docente presso l’Università di Bologna, ed è qui presentato nella sua seconda edizione, ampliata e revisionata alla luce delle nuove scoperte epigrafiche e dei nuovi studi condotti dal 2002 (anno della prima edizione).
Il libro è suddiviso in sette capitoli, dei quali i primi sei regalano un’accurata descrizione, supportata da esempi epigrafici e da citazioni di autori antichi, tra i quali Plutarco, Aulio Gellio, Livio, Plinio il Vecchio (tanto per citarne alcuni), delle varie tipologie di figure femminili che caratterizzavano il mondo romano.
Nel primo capitolo ci si sofferma sulla tipologia “ideale” di donna che gli antichi avevano, ovvero quella di moglie e madre dedita alla famiglia e alla casa, rispettosa del Mos Maiorum, sempre riservata, silenziosa e obbediente. Per illustrare a pieno tali ideali l’autrice riporta un’epigrafe nota come “elogio di Claudia” (ILLRP 973) che viene appunto definita “amabile nel parlare, onesta nel portamento, custodì la casa, filò la lana” ma di contro, subito dopo, ricorda come, nonostante queste fossero le qualità auspicate, in realtà uno dei difetti principali e mal tollerati della donna fosse quello del parlare troppo …
Nel capitolo successivo analizza invece lo status giuridico della donna in epoca repubblicana e i cambiamenti avvenuti a tal riguardo in epoca imperiale, sottolineando anche le capacità patrimoniali che esse potevano avere e come le potessero sfruttare.
Non manca poi di segnalare dei modelli reali, sia positivi che negativi: ad esempio racconta di Sempronia, amica di Catilina, considerata modello di trasgressione; o di Clodia, sorella del tribuno Clodio Pulcro e ritenuta indipendente e spregiudicata per i tanti amanti (è la medesima Clodia amata da Catullo).
Tra quelli positivi non potevano mancare le due figure di spicco legate ad Augusto, la sorella Ottavia e la moglie Livia, perfetti esempi da imitare della matrona “perfetta”.
I successivi due capitoli sono legati alle figure femminili di potere, dove nuovamente troviamo Livia ma anche Agrippina, Messalina, Matidia…
Si sofferma poi a parlare delle relazioni tra la donna ed i vari culti presenti nel mondo romano, ed i titoli che il ruolo che ricoprivano poteva riservare loro (ad esempio il titolo di Augusta).
Segue una parte dedicata alle tre tipologie di donne che si potevano incontrare: le ricche matrone, le lavoratrici ed infine le schiave. Ognuna di loro aveva il suo ruolo ben preciso all’interno della scala sociale romana e non era particolarmente semplice poter passare da una situazione ad un’altra.
L’ultimo capitolo del libro è invece dedicato alla storia personale di sette donne in particolare, alcune note, come ad esempio Livia Giulia, sorella di Germanico e dell’imperatore Claudio; altre invece quasi sconosciute come la liberta Varia Chreste, rappresentata su un imponente monumento funerario dalla zona di Cotignola, nel quale viene indicata come liberta ma rappresentata come madre e, forse, moglie.
Notevole l’apparato bibliografico posto alla fine del libro, che denota quanto sia stato approfondito e meticoloso lo studio che ha portato alla stesura di tale opera.
L'Autrice
Francesca Cenerini è un’epigrafista bolognese, laureata in Epigrafia e Antichità Romane. È stata ricercatrice in Storia Antica presso l’Università di Bologna con compiti didattici presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Negli anni Novanta è stata supplente affidataria di alcune cattedre presso la medesima facoltà per poi diventare, dal 2001, Professore Associato titolare della cattedra di “Storia sociale del mondo antico” e di “Storia delle donne nel mondo classico”. Numerosi i seminari e i convegni organizzati sia in Italia che all’estero relativi alla condizione femminile documentata nelle epigrafi.
Manuela Ferrari