LA BIBLIOTECA INFINITA
I LUOGHI DEL SAPERE NEL MONDO ANTICO
Colosseo 14 marzo 2014 – 11 gennaio 2015
La mostra prende spunto dai risultati di due importanti scavi archeologici realizzati a Roma: la scoperta avvenuta nel 2008 degli auditoria di Adriano a piazza Madonna di Loreto, e la presentazione dei risultati dello scavo, ancora in corso del templum Pacis.
Divisa in 7 sezioni, l’esposizione curata da Rossella Rea e Roberto Meneghini, con 120 tra statue, affreschi, rilievi, strumenti e supporti di scrittura documenta l’evoluzione del libro e della lettura nel mondo greco-romano dall’età ellenistica al tardo antico, così come i luoghi pubblici e privati dove si scambiava e si custodiva il sapere. Così, in questa occasione i monumentali ambulacri dell’anfiteatro Flavio si rivestono di armaria, le antiche scaffalature, e di immagini degli spazi dedicati alla cultura.
La storia dei due edifici che hanno fatto scaturire la mostra si trova nella parte finale dell’esposizione e devidenzia come gli auditoria erano composti da un insieme di sale destinate all’ascolto di pubbliche letture, e il ritrovamento a Roma è tanto più importate perché ad oggi è l’unico esempio di questa tipologia nella capitale dell’impero e, in generale, nei territori conquistati dai Romani. Il templum Pacis, voluto da Vespasiano per sancire il ritorno alla pace dopo lunghi anni di lotte, era invece uno spazio policulturale costituito da un giardino porticato in cui erano esposte, come in un museo, le più belle opere d’arte provenienti dalla Grecia e dall’Asia minore, sculture e pitture, in parte già esposte da Nerone nella Domus aurea; il templum ospitava inoltre una famosa biblioteca , divisa nelle due sezioni greca e latina, e auditori per conferenze, pubbliche letture e insegnamento.
Così nella mostra si rivela l’interessante differenza tra biblioteche greche e latine, le prime luoghi chiusi, riservati al lavoro di pochi eruditi, quelle romane invece veri e propri centri culturali in cui, al contrario di oggi, non regnava il silenzio: si frequentavano le biblioteche alla ricerca di testi rari, antiche opere, per confrontarsi con ricercatori e studiosi di varie discipline, per leggere ad alta voce e dibattere, per ascoltare e apprendere. La biblioteca era un luogo deputato al confronto culturale.
Nelle sezioni della mostra si passa da una mappatura delle biblioteche e dei luoghi destinati alla diffusione della cultura nel mondo greco-romano (con l’aiuto di plastici che riproduconole principali biblioteche dell’impero). Inoltre si presentano dei casi delle biblioteche private, come la villa dei Papiri a Ercolano da cui proviene l’insieme di sette busti in bronzo rappresentanti intellettuali del tempo, da Saffo ad Eraclito e Democrito. Assai interessanti la presentazione delle biblioteche pubbliche di Roma: l’atrium Libertatis; la biblioteca ad Apollinis; la porticus Octaviae; la biblioteca Ulpia.
Viene poi illustrata la produzione del libro e di tutti gli strumenti che consentivano la scrittura, come raffigurano tre affreschi inediti, appena restaurati, provenienti dal teatro di Nemi e conservati presso il Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, mentre il rilievo proveniente dai Musées Royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles mostra gli arredi di una biblioteca. Dal Museo Archeologico di Atene proviene il rilievo con la rappresentazione di un amanuense.
Un contributo particolare riguarda, nella settima sezione, le biblioteche di Roma antica nell’immaginario della Roma dei pontefici. In una efficace iniziale carrellata di immagini scorrono gli scenari delle biblioteche perdute, la fortuna che l’iconografia del libro e del lettore ha riscosso nella pittura rivolta all’antico.
Nel percorso espositivo si scopre così l’evoluzione che il libro ha subìto nel tempo, anche nelle sue caratteristiche, strettamente legate allo sviluppo della lettura.
Orario di apertura:
08.30–16.00 fino al 15 marzo - Uscita dal monumento alle 17.00;
08.30–16.30 dal 16 all’ultimo sabato di marzo - Uscita dal monumento alle 17.30;
08.30–18.15 dall’ultima domenica di marzo al 31 agosto - Uscita dal monumento alle 19.15; 08.30–18.00 dal 1 al 30 settembre - Uscita dal monumento alle 19.00;
08.30–17.30 dal 1 al 5 ottobre - Uscita dal monumento alle 18.30.
Chiuso 1 maggio
Biglietti:
Intero € 12,00; ridotto € 7,50 (riduzioni e gratuità secondo la normativa vigente).
Lo stesso biglietto consente l’accesso al Colosseo, al Foro romano e al Palatino. È valido 2 giorni per un solo ingresso al Colosseo e un solo ingresso al Foro romano-Palatino.
Gabriele Romano