L’architettura romana. Dagli inizi del III secolo a.C. alla fine dell’Alto Impero.
I monumenti pubblici.
P. Gros
Ed. Longanesi
Milano 2001
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L’opera “L’architettura romana. Dagli inizi del III secolo a.C. alla fine dell’Alto Impero. I monumenti pubblici”, scritta da Pierre Gros ed edita da Longanesi nel 2001, è il primo dei due volumi che l’autore francese ha dedicato a questo argomento.
Il testo è suddiviso in varie monografie, ciascuna dedicata ad un singolo aspetto dell’edilizia pubblica romana all’interno delle città ed ogni capitolo è corredato da foto e disegni ricostruttivi di quasi tutti i monumenti citati nel testo.
Nella prima parte Gros si occupa degli elementi base che servono a riconoscere una città: le mura e le porte urbiche; gli archi onorari e trionfali; i portici e i quadriportici. Ciascuna di queste sezioni è trattata in singoli capitoli, in ognuno dei quali l’argomento è affrontato a partire dalla sua nascita attraverso lo sviluppo nei cinque secoli presi in esame (tra il III a.C. ed il II d.C.).
La seconda grande sezione è relativa a quegli elementi che caratterizzavano il centro monumentale delle città romane: templi; fori; basiliche e curie. Si parte sempre dalle origini del singolo edificio, spiegandone il significato, analizzandone i cambiamenti attraverso i secoli e la posizione nell’Impero.
La terza sezione è dedicata all’aspetto “divertente” dell’edilizia, ossia agli edifici scenici e ludici, parlando di teatri, odeia, anfiteatri, circhi e stadi, biblioteche e auditoria, e infine di sedi di corporazioni professionali e religiose. Non tralascia alcun aspetto legato al mondo delle rappresentazioni, partendo sempre dal testo vitruviano ma utilizzando anche altre fonti antiche (Plinio, Lucrezio, Cicerone).
La quarta sezione è inerente ai monumenti che utilizzano l’acqua, dalle terme pubbliche alle fontane monumentali, ninfei e santuari di sorgenti, per completare il discorso con le latrine pubbliche. Nei singoli paragrafi le descrizioni delle planimetrie sono estremamente dettagliate e corredate da disegni per ciascun tipo preso in esame.
L’ultima parte, la quinta, si occupa dell’altra grande porzione di edifici pubblici che però hanno un’utilità quotidiana, ossia quelli legati al commercio e all’immagazzinamento, descrivendo mercati, magazzini e depositi.
L’appendice che conclude l’opera comprende, oltre a tavole sinottiche e a carte storico – geografiche, anche un vocabolario dei vari ordini architettonici diffusi nel mondo romano unito a disegni ricostruttivi.
Numerose e presenti per la maggior parte degli argomenti sono le planimetrie generali dell’area in esame prese dalla Forma Urbis, le piante ricostruttive, i prospetti, le assonometrie e gli spaccati, i confronti stilistici e le foto dei monumenti conservati ed ogni singolo capitolo ha alla fine la relativa bibliografia di riferimento, estremamente utile per chi voglia occuparsi solo di alcuni edifici. Non mancano restituzioni schematiche con l’indicazione terminologica delle singole parti riportata in latino, in modo da rendere più chiari i riferimenti a quanto descritto da Vitruvio. Nella sezione dedicata ai teatri Gros inserisce addirittura un sottocapitolo, “Vitruvio e il theatrum latinum”, dove analizza quasi letteralmente il V libro del De Architectura, riportandone passi e calcoli.
L’opera presa in esame, che si completa con il vol. 2 dedicato all’edilizia privata/abitativa, è senza dubbio un lavoro fondamentale per studiare e capire l’evoluzione e il ruolo delle singole tipologie di edifici pubblici. L’autore riesce a delineare la storia dell’architettura romana attraverso gli ultimi secoli della Repubblica e i primi dell’Impero mediante l’analisi di tutti quegli elementi che caratterizzavano le città romane. Ogni categoria monumentale è trattata a sé, non tralasciando l’influenza dei luoghi in cui venivano eretti. Non dimentica alcun tipo di edificio, da quelli importanti (archi, basiliche, terme, fori) a quelli meno “famosi” (come le scholae) e non pone limiti geografici. Nonostante sia un testo tecnico, riesce ad essere discorsivo e piacevole e la presenza delle numerose planimetrie ricostruttive aiuta ad avere un quadro completo di quanto spiega.
L’Autore
Pierre Gros è un eminente studioso del mondo ellenistico e romano, i cui interessi si soffermano in particolar modo sull’urbanistica e sull’architettura romana nonché sulla lingua latina.
Egli nasce a Incheville, nell’Alta Normandia, nel 1939 e compie i suoi studi all’Ecole Normale Supérieure a Parigi e dal 1976 è stato professore di Archeologia Romana all’Università di Aix – en – Provence ma attualmente ricopre il ruolo di professore di Lingua Latina e della Civiltà presso l’Université de Provence. È membro dell’Ecole Française de Rome e dell’Institut Universitaire de France. Ha preso parte a numerose campagne di scavo in Francia, Italia, Tunisia e Turchia ed è anche stato responsabile della missione francese dell’Unesco a Cartagine.
Attualmente fa parte dell’èquipe di studiosi che si occupa degli scavi sul Palatino a Roma.
Ha scritto numerose opere scientifiche tra le quali vanno ricordate Storia dell'urbanistica: Il Mondo romano (del 1988, curato insieme a Mario Torelli) e i due volumi sull’architettura romana L'architecture Romaine du début du siècle avant IIIème J. - C. à la fin du Haut-Empire [vol. 1 Les monuments publics; vol. 2 Maisons, palais, ville et tombeaux] (1996 – 2001). Va inoltre ricordato che ha curato la riedizione e il commento dei libri II, III e IV del De Architectura di Vitruvio sia per la collana francese Universités de France (1990 – 1999) sia per la Einaudi (1997).
Manuela Ferrari